Configura il tuo sistema antifurto

COMPOSIZIONE DI UN SISTEMA DI ALLARME.

Un “sistema antifurto” deve disporre delle seguenti apparecchiature principali:

  • CENTRALE
  • SENSORI
  • MEZZI DI DISSUASIONE
  • MEZZI DI COMUNICAZIONE
  • ATTIVATORI
  • MODULI
  1. LA CENTRALE: è il cervello di un sistema di allarme, gestisce l’attivazione totale, la disattivazione e la parzializzazione del sistema di allarme,( es.. attivare solo zona notte o solo la zona giorno, oppure, attivare tutti gli infissi e il garage contemporaneamente escludendo i volumetrici installati nelle zone di passaggio ecc..ecc…) in più elabora le informazioni che riceve dai vari tipi di sensori e, in caso di violazione non autorizzata o di pericolo dell’area o delle aree protette, genera gli allarmi attivando i mezzi di comunicazione e di dissuasione. Le centrali di ultima generazione sono in grado di memorizzare gli eventi avvenuti come gli allarmi, gli inserimenti i disinserimenti, e le eventuali anomalie del sistema completi di data e ora.

2. SENSORI: sono apparecchiature capaci di rilevare e segnalare elettronicamente tentativi tesi alla violazione non autorizzata delle zone protette, o ad un pericolo imminente (fughe di gas, incendi, allagamenti ecc.). Esistono diversi tipi di sensori e qui di seguito elenchiamo quelli usati più comunemente.

2.1. Perimetrali da interno: sono sensori posti a protezione degli infissi che, all’apertura inviano il segnale alla centrale attivando l’allarme. Sono preferibili i sensori dotati di anti-shock che, oltre all’apertura rilevano anche tentativi di scasso o la rottura dei vetri, generando l’allarme prima che i malintenzionati entrino negli ambienti protetti.

2.2. Sensori di movimento da interno: rappresentano gli “occhi” del sistema; rilevando la presenza dell’intruso all’interno dell’ambiente. Vengono anche definiti sensori volumetrici. ed è opportuno posizionarli in punti strategici o di passaggio. Possono essere di tipo:

  • Sensori Infrarossi: IR.
    Indicati in applicazioni civili e residenziali, rilevano la variazione di temperatura, nel caso di un intruso la temperatura generata dal corpo umano genera l’allarme.
  • Sensori a Doppia tecnologia IR+MW (Infrarosso + Microonda): sfruttano entrambe le tecnologie. Generano un allarme quando sia l’infrarosso che la microonda rilevano una situazione di allarme, con una significativa riduzione dei falsi allarmi.

2.3 Sensori di movimento da esterno: rilevano la presenza dell’intruso all’ esterno dell’abitazione. Utilizzano le stesse tecnologie dei sensori per interno: Infrarosso, Microonda o entrambi. I più comuni sono:

  • Volumetrici IR per esterno: utilizzati per proteggere finestre, balconi e giardini.
  • Tende IR +MW per esterno: utilizzati per proteggere finestre, balconi e giardini.

2.4. Sensori tecnici: rientrano in questa categoria i sensori deputati a segnalare un pericolo imminente come fughe di gas, sensori anti-incendio o allagamento. sono sensori che lavorano sulle zone 24h della centrale, ovvero devono segnalare il pericolo anche se il sistema di allarme non è attivato.Le zone 24h sono gestite direttamente dalla centrale, l’utente non può attivarle o disattivarle a proprio piacimento.

3. MEZZI DI DISSUASIONE: sono apparecchiature destinate a creare disturbo agli intrusi, al fine di costringerli a desistere, come:
sirene da esterno o da interno, o, addirittura impedire il furto come i sistemi nebbiogeno.

3.1 Sirene esterne: hanno una funzione innanzitutto dissuasiva, oltre a quella di suonare per allertare il vicinato e disturbare l’intruso. Una “vera” sirena esterna che si rispetti deve possedere le seguenti caratteristiche:

  • Auto alimentata. La sirena deve avere una alimentazione autonoma (una batteria propria) per reagire in modo indipendente ed autonomo ad eventuali sabotaggi.
  • Circuiti tropicalizzati. La scheda elettronica della sirena deve essere protetta da tentativi di immersioni in acqua o altri liquidi.
  • Avvisatore luminoso. Utile ad identificare facilmente la provenienza dell’allarme da parte anche delle forze dell’ordine.
  • Circuiti anti apertura e anti asportazione. La sirena esterna deve reagire se viene asportata o, se si cerca di aprirla o staccarla dalla parete su cui è fissata senza le dovute autorizzazioni.
  • Circuiti anti shock e anti perforazione. La sirena deve reagire a shock generati da corpi contundenti e a tentativi di perforazione.

3.2 Sirene interne: hanno la funzione di disturbare e innervosire gli intrusi, e di far svegliare i proprietari se dormono. Possono essere installate anche più sirene interne in diversi punti dell’abitazione.

3.3 Sistemi nebbiogeno: un sistema nebbiogeno è una particolare tipologia di dissuasore per ambienti interni che, non appena viene rilevata la presenza di intrusi negli ambienti protetti, emette una nebbia intensa, fitta, e perfettamente uniforme in modo rapidissimo propagandola in tutto l’ambiente interno facendo in modo che permanga per molti minuti tale da rendere totalmente impossibile il compimento del furto che il malvivente aveva in programma di effettuare. La nebbia è innocua sia per le persone che per le cose, essa non danneggia in alcun modo i mobili, le pareti il cibo, i componenti elettrici, e può essere respirata. Tornando casa dopo che si è verificato un tentativo di furto, dunque, si troverà tutto perfettamente in ordine, e questo è un vantaggio non da poco. L’emanazione immediata di questa fittissima nebbia rende impossibile vedere anche a brevissima distanza, diviene impossibile afferrare qualsiasi tipo di oggetto e orientarsi nell’ambiente, il ladro viene immediatamente disorientato dal propagarsi di questa nebbia, di conseguenza la sua reazione non potrà che essere quella di abbandonare immediatamente l’immobile. Anche immaginando che gli intrusi siano predisposti ad affrontare un sistema nebbiogeno, e dunque siano disposti ad attendere oltre 20 o 30 minuti per fare in modo che la nebbia divenga meno fitta,le forze dell’ordine allertate dai mezzi di segnalazione non avrebbero problemi a prenderli in flagrante, ed è assolutamente improbabile che i malviventi corrano un rischio simile.

4. ATTIVATORI: Rappresentano i dispositivi di comando mediante i quali avviene il controllo completo del proprio impianto,sono apparecchiature atte a mettere in funzione la totalità o solo una parte dell’impianto, tipo, tastiere, telecomandi, chiavi elettroniche, Tag di prossimità.Tutti questi apparecchi possono essere sostituiti o integrati da apposite App, se la centrale dispone di una connessione internet, o telefonica GSM/GPRS, o wifi.

5. MEZZI DI COMUNICAZIONE: sono apparecchiature destinate alla comunicazione a distanza e alla gestione da remoto del sistema di allarme, essi possono essere combinatori telefonici su rete cellulare, o su rete fissa, (al giorno d’oggi sono già integrati in una centrale di allarme) e ancora:ponti radio, mezzi di accesso alla rete internet quali router e bridge WiFi. Attraverso questi mezzi le persone abilitate, ricevono informazioni dello stato di allarme, e di eventuali anomalie, sotto forma di messaggi vocali, o tramite SMS o ancora tramite posta elettronica. In più quelli più evoluti possono gestire e/o interrogare il sistema di allarme a distanza.

6. MODULI: sono apparecchiature destinate all’ampliamento del sistema antifurto che possono essere più o meno superflue o necessarie. Rientrano in questa categoria i moduli di di ampliamento delle zone filari, i moduli di ricetrasmissione dei segnali radio, i moduli domotici per abbassare tutte le tapparelle dell’abitazione all’inserimento del sistema antifurto i moduli per accendere le luci esterne all’attivazione dell’allarme ecc..

7. SOLUZIONI SENZA FILI: tutti gli elementi sopra descritti possono funzionare attraverso la posa di cavi elettrici oppure no, se operano via radio (wireless). Ovvio che si tratta di apparecchiature differenti, e maggiormente complesse pertanto anche il prezzo è differente.
Ma, il maggior costo di una soluzione wireless, è ampiamente compensato dal notevole risparmio di mano d’opera,che spesso in un sistema filare costa più dell’allarme stesso, infatti non si devono rompere muri e fare tracce per il passaggio dei cavi e alla fine ritinteggiare il tutto. E non ci sono nemmeno antiestetiche canaline. Un sistema wireless è caratterizzato dalla modesta invasività, e dalla piena recuperabilità nel caso si volesse reinstallarlo in una nuova abitazione, dalla velocità della installazione e, dalla maggior flessibilità di posizionamento. Quest’ultimo aspetto, purtroppo spesso trascurato, è fondamentale per il buon funzionamento nel tempo di sistema di allarme. Infatti buona parte dei “falsi allarmi” sono dovuti ad un errato posizionamento delle apparecchiature, o a mutate condizioni dell’ambiente da proteggere tipo un mobile davanti a dove andava installato un sensore volumetrico o alla impossibilità di raggiungere con un cavo il miglior punto di installazione.

8. SOLUZIONI LOW COST E SOLUZIONI PROFESSIONALI:
I sistemi senza fili però, non sono tutti uguali.
Sotto il profilo economico questo significa spendere molto più dei 200-300€ proposti da certa pubblicità: ma, come recita un vecchio proverbio “Chi risparmia spreca” e d’altronde, quando è in gioco la tranquillità, la serenità e la messa in sicurezza dei propri beni non si può scherzare adottando palliativi. Bisogna fare attenzione alla loro tecnologia costruttiva, e soffermarsi sulle caratteristiche tecniche degli stessi, come:

  • Tecnologia di trasmissione mono frequenza.
  • Tecnologia di trasmissione doppia frequenza.
  • Tecnologia di trasmissione quadri frequenza .
  • Anti accecamento Radio.
  • Rolling Code.
  • Crittografia.
  • Supervisione.
  • Bidirezionalità.

8.1 TECNOLOGIA MONO FREQUENZA (Mono-Band).
Prendiamo in considerazione i sistemi più diffusi ossia quelli a norma Europea a 433 MHz. oppure a 868 MHz. in parole povere un sistema monofrequenza, sfrutta una sola banda radio delle due citate in precedenza per trasmettere informazioni tra i vari componenti del sistema di allarme, ad esempio un sensore che rileva l’apertura di un infisso trasmetterà l’informazione alla centrale su una sola di queste due frequenze radio. E importante che questi sistemi dispongano di una codifica “forte”ossia almeno a 128 bit per annullare i temuti falsi allarmi.

8.2 TECNOLOGIA DOPPIA FREQUENZA (Dual-Band).
I sistemi wireless operanti in doppia frequenza detti anche Dual-Band offrono una sicurezza maggiore di un mono frequenza, questo perchè la stessa informazione viene veicolata su due frequenze differenti ossia a 433Mhz e 868Mhz contemporaneamente. Se uno dei due canali viene oscurato volontariamente o involontariamente se ne dispone di un altro e viceversa.

8.3 DAL DUAL BAND AL DUAL BANDQ QUADRI FREQUENZA.
Questa tecnologia di trasmissione sfrutta due ulteriori frequenze in più oltre a quelle normalmente in uso di un sistema Dual-Band standard, con emissione di frequenze a norma Europea. Tra i sistemi antifurto senza fili, è sicuramente quello da preferire perchè é immune a falsi allarmi e a eventuali tentativi di oscuramento delle bande radio e quello che offre la piu alta garanzia di sicurezza.

8.4 CIRCUITO ANTI-ACCECAMENTO RADIO.
Spesso si sente parlare della vulnerabilità dei sistemi di allarme antifurto via radio. Le vulnerabilità di un sistema via radio, sono diverse da quelle di un sistema di allarme via filo. Le trasmissioni avvengono mediante una portante in radiofrequenza (RF) ovvero segnali radio che trasportano pacchetti di dati digitali i quali possono essere intercettati o mascherati (accecati). Esistono dispositivi (Jammer) che emettono frequenze su determinate gamme radio, per far si che venga impedita la trasmissione di altre periferiche operanti sulla stessa frequenza.

Alcuni sistemi di allarme wireless dispongono quindi di un circuito, che si chiama appunto circuito di ANTI ACCECAMENTO RADIO. E’ un circuito analizzatore di radiofrequenza, tarato su una o più gamme di frequenza a seconda a se di tratta di sistemi radio wireless che lavorano su una o più bande, il quale che mette in allarme la centrale e quindi sirene interne, esterne, ed eventuali comunicatori telefonici, quando rileva una portante radio fissa per un certo periodo di tempo, in grado di mascherare la trasmissione dei segnali radio dei componenti di un sistema di allarme senza fili.

8.5 ROLLING CODE O RANDOM CODE.
I radiocomandi rolling code o random code sono da preferire ai telecomandi a codice fisso. Se si trasmettesse un codice fisso da un telecomando (trasmettitore) alla centrale antifurto (ricevente) lo stesso codice verrebbe facilmente riconosciuto da qualsiasi altro dispositivo ricevente la stessa banda di frequenza, e catturato con lo scopo di riprodurlo con estrema facilità. Per evitare che il codice venga ricevuto e catturato da chi non dovrebbe, viene trasmesso un codice che è variabile (rolling code/random code) e criptato secondo una specifica logica nota sia al telecomando, sia alla centrale di allarme.

8.6 CRITTOGRAFIA.
La crittografia è la Scienza che si occupa dell’elaborazione di sistemi di scrittura segreti, comprensibili solo a chi è a conoscenza del codice, vale a dire del metodo per ricavare il significato nascosto di un testo apparentemente incoerente.

È anche una tecnica di codifica di dati che vengono trasmessi attraverso uno o più canali. Serve per evitare che i non autorizzati possano leggere e modificare le informazioni che viaggiano in rete, o nell’etere mediante pacchetti di bit. La crittografia si prefigge due obiettivi. Il primo riguarda la certezza che i dati che arrivano a destinazione sono stati inviati dal giusto apparato. Il secondo obiettivo riguarda la garanzia che i dati non siano stati alterati. La crittografia viene misurata attraverso l’uso del numero di bit necessario all’algoritmo per crittografare. Esistono livelli standard di crittografia a 40 bit, e livelli forti a 128 bit.

A 40 bit, significa che per ogni carattere digitato vengono calcolate 240 possibili combinazioni ovvero circa 1.000.000.000.000 di combinazioni.

A 128 bit, significa che per ogni carattere vengono calcolate 2128 possibili combinazioni ovvero approssimativamente 100.000.000.000.000.000.000.000.000 di combinazioni.

8.7 BIDIREZIONALITA’ E SUPERVISIONE
In un sistema di allarme mono-direzionale, la comunicazione avviene solamente dai dispositivi alla centrale. In un sistema bidirezionale invece, la comunicazione avviene trà i dispositivi e la centrale e anche viceversa, la centrale può inviare un messaggio di “conferma” di ricezione avvenuta, in modo da rendere la comunicazione più sicura. la centrale puo’ accertarsi che tutte le periferiche stiano funzionando regolarmente o se ci sia una batteria da sostituire. I radiocomandi possono avere la conferma dalla centrale che il sistema antifurto è stato attivato e di conseguenza comunicarlo all’utente, le sirene esterne possono comunicare alla centrale se stanno subendo un attacco, e quindi la centrale può attivare ulteriori sirene interne/esterne/nebbiogeni e mezzi di comunicazione.

I dispositivi mono-direzionali, effettuano numerose volte l’invio dello stesso codice alla centrale per avere un minimo di sicurezza che il codice venga ricevuto dalla centrale, invece, in un sistema bidirezionale, quando la centrale riceve il messaggio, conferma la ricezione e termina la trasmissione, con un vantaggio altissimo per quanto riguarda risparmio delle batterie.
Ora sapete cosa dovete tener presente se intendete installare un sistema antifurto via radio per la vostra casa o per la vostra attività.

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